Hai appena comprato una nuova casa e hai notato che la canna fumaria è in eternit? Oppure stai facendo dei lavori di ristrutturazione e vuoi eliminare i rischi della vecchia canna fumaria in eternit?
Allora sicuramente, ti può essere utile conoscere prezzi e ditte esperte nel settore, per uno smaltimento sicuro e controllato.
L’Eternit è il nome della ditta belga che nel 1903 ha iniziato la produzione del materiale per l’edilizia, una mistura di cemento e fibre a base di amianto, detta anche fibrocemento, con elevata resistenza e trazione.
Proprio per queste caratteristiche, l’Eternit ha iniziato a prendere piede in tutto il mondo, anche Italia, dove è nato nel 1907 a Casal Monferrato, il primo e unico impianto per la lavorazione e la produzione del materiale.
Infatti, in poco tempo, l’Eternit è stato inserito in ogni tipo di copertura edile, riuscendo anche a trovare impiego in altri campi, dall’idraulica alla meccanica, fino all’oggettistica più comune.
Oltre ciò, il fibrocemento è stato impiegato per la coibentazione termica degli edifici e degli impianti, nella realizzazione dei freni delle auto e come rinforzante per le vernici.
Purtroppo però, solo in seguito, grazie ad attente analisi, si è scoperto che il materiale è altamente pericoloso e tossico per la salute umana, a causa delle polveri sottili che sprigiona. Inalate per lungo termine, le polveri di amianto, sono cancerogene e possono condurre all’asbestosi.
Per questi motivi, è importante rimuoverlo, bonificare l’area e smaltirlo secondo attente procedure, ma vediamo quali sono orientativamente i costi per la rimozione di una canna fumaria in eternit. In linea del tutto generale, i costi si aggirano intorno agli 8-20 euro per mq, a cui poi vanno aggiunte le spese per il trasporto del materiale verso il centro di raccolta specializzato.
Prezzi.info però non ti garantisce solo un valido servizio di informazione, ma collabora con le migliori ditte di smaltimento, presenti su tutto il territorio nazionale, al fine di offrire un servizio attento, sicuro e professionale.
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Canna fumaria in Eternit: cosa fare?
Le canne fumaria e tutti i manufatti in Eternit, sono realizzati con una matrice di cemento rinforzata da fibre di cemento.
L’amianto, però, pur essendo un materiale particolarmente apprezzato e adatto per la sua resistenza al fuoco e al calore, è altamente tossico e cancerogeno per la salute umana, a causa delle polveri che sprigiona.
Fondamentale sarà quindi, rimuoverlo e bonificare tutti i manufatti in amianto, azione assolutamente obbligatoria una volta che il materiale è degradato e non più intatto.
Nei casi in cui la canna fumaria in fibra di cemento sia deteriorata, mal conservata o friabile andrà incapsulata e smaltita. Inoltre, l’area va bonificata a mezzo di specifici trattamenti per eliminare eventuali scorie residue ancora presenti, dannose se inalate.
Importante: se la canna fumaria si presenta in buone condizioni, non vige alcun obbligo di smaltimento del materiale, ma il suo stato andrà sempre tenuto sotto stretto monitoraggio, al fine di evitare che si sbricioli o deteriori, quindi nel caso di case nuove o ristrutturazioni è sempre consigliabile rimuoverla.
Ma qual’è il metodo migliore per rimuovere la canna fumaria in eternit?
La rimozione può avvenire in due modi: attraverso l’incapsulamento, che consiste nell’applicare sull’amianto dei prodotti specifici che agiscono come una sorta di involucro, al fine di evitare che le sostanze nocive vengano rilasciate sul terreno o nell’aria.
Oppure, la rimozione definitiva, in cui appositi tecnici con tute e dispositivi di protezione, necessari per evitare qualsiasi contatto con il materiale, andranno a rimuovere completamente il materiale.
Si tratta di un’operazione complessa e particolare, che andrà eseguita solo da esperti, con certificazioni e permessi, così da procedere con una rimozione e bonifica totalmente sicura.
Canna fumaria in eternit: quali sono i rischi?
Come detto in precedenza, l’Eternit è un materiale altamente pericoloso e tossico per la salute, viene definito come un vero e proprio killer silenzioso, che se non debellato completamente, è in grado di mietere ancora molte vittime.
Anche perché è stato considerato che le malattie ad esso associate, hanno un periodo di incubazione di circa 30 anni.
La pericolosità dell’amianto è nota già dai primi anni sessanta quando lo scienziato americano Irving Selikoff cominciò a condurre i primi studi sul minerale, dai quali emerse che le fibre sottilissime dell’amianto, se disperse nell’aria ed inalate, potevano depositarsi facilmente nei polmoni, insediandosi e dando origine alle patologie sopra riportate.
Purtroppo però, la produzione dell’amianto in tutto il mondo, è proseguita fino agli anni 80 e in molti paesi ancora oggi, il materiale è ampiamente utilizzato.
Il problema non è quindi risolto ed una buona percentuale di materiale massicciamente installato fino agli anni ottanta rimane ancora in opera.
Per questo, è importante eliminare e bonificare il materiale tempestivamente, prima che si degradi e causi altri danni.